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...l'oggetto perduto è in fin fine il soggetto stesso, soggetto come oggetto - il che significa che la domanda del desiderio, il suo enigma originario, non è "Cosa voglio?", ma "Cosa vogliono gli altri da me?" Che oggetto - objet 'a' - vedono in me?
Che è il motivo per cui, riferendosi alla domanda isterica "perché io sono quel nome?" (cioè qual è l'origine della mia identità simbolica, cosa la giustifica), Lacan afferma che il soggetto come tale è isterico: egli definisce tautologicamente il soggetto come "quello che non è un oggetto", dal momento che l'impossibilità di identificare se stessi come oggetto (cioè di sapere cosa sono libidinalmente per gli altri) è costitutiva del soggetto. In questo consiste la dimensione terrorizzante della difficoltà della scelta - ciò che risuona anche nella domanda più innocente quando prenotiamo una stanza d'hotel ("Cuscini soffici o duri? Letto matrimoniale o due singoli?") è la ben più radicale investigazione: "Dimmi chi sei. Che tipo di oggetto vuoi essere? Cosa colmerebbe la lacuna del tuo desiderio?"
Tratto dalla lectio magistralis di Slavoj Žižek a Pordenonelegge'09
Chi vuole intendere intenda. E ho detto tutto.
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